Il tappeto sardo, grande pregio dell’artigianato italiano

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Lavorazione tappeto sardo
Lavorazione tappeto sardo

Spesso i nostri manufatti artigianali hanno varcato i confini italiani arrivando davvero in tutto il mondo. Non parlo solo delle eccellenze che tutti ci riconoscono ma anche prodotti di nicchia, magari ancora semisconosciuti qui da noi ma di grande appeal per un determinato tipo di pubblico all’estero. Uno di questi prodotti è il tappeto sardo, che non è solo quello classico da stendere a terra, ma anche quello, ancora più tipicamente sardo, che serve a coprire le cassapanche (a loro volta prodotti artigianali di grande pregio).

Il “maistru de linna” quando una ragazza prendeva marito realizzava una cassapanca dove riporre l’intero corredo, da coprire con un “coperibanga” o “copericascia“, il noto tappeto sardo. E sarà da questi tappeti che colori, motivi, forme e fantasie saranno poi trasferiti ad altri prodotti tessili che rientrano in questa area.
Se vogliamo dargli un là storico, dobbiamo partire dal mondo bizantino e romano ed esistono documenti scritti che ne testimoniano la fama già nel IV secolo d.C. Alla parola “tappeto” in questi documenti è già accostato l’aggettivo “sardo”: una delle prime denominazioni di origine protetta.

Il tappeto sardo è realizzato con lana di pecora. Dopo un’attenta lavorazione, le fibre sono tinte con coloranti di origine animale o vegetale:

–  Il nero, ottenuto dall’erba Corsa (in sardo su trubiscu),
–  Il rosso, dalla robbia (l’orixedda)
–  Il giallo, dal lentischio (su moddizzi) e dallo zafferano (su zaffaranu)
–  Il marrone, dal frassino (ollastu de arriu)

I motivi dei tappeti sono molto antichi e le tecniche di tessitura variano secondo il tessuto e il motivo che si vuole creare: sono pregiati i copricassa, e il tappeto a doppia faccia (pettenedda), indistruttibile perché la trama di lana ricopre totalmente l’ordito di cotone. Un altro tipo di lavorazione è quella a punto pieno, che si ottiene disegnando con la trama colorata, sull’ordito bianco, motivi stilizzati di fiori, piante, animali (pavoni, cervi), gli sposi a cavallo, simboli magici (lune, soli) e motivi allegorici, circondati da cornici costituite da greche, rombi o motivi del ballo sardo.

I paesi principali dove è realizzato il tappeto sardo sono Nule, la vera capitale di questo manufatto, Samugheo, dove in passato esisteva un telaio per ogni famiglia, Sarule, dove la tradizione si tramanda ancora oggi da madre a figlie, Mogoro, dove da cinquanta anni si tiene la fiera del tappeto.