Noi di Artigianato Italiano giriamo per le strade italiane e veniamo letteralmente rapiti dagli oggetti di grande artigianato che il panorama ci presenta. E, fidatevi, delle volte restiamo veramente esterefatti.
Due giorni fa giravamo per una Napoli pre-natalizia e, a parte le statuine dei presepi, siamo rimasti molto felici di vedere tamburelli eccezionali, di diverse dimensioni e con decori molto vari: dalle tradizionali marine, ai suonatori vestiti in maniera tradizionale, fino ad arrivare a Maradona e Cavani per chi ama il kitsch pre-vintage. Ma, al di là dei decori a volte discutibili, quasi tutti erano costruiti con grande maestria dagli artigiani napoletani.
Il tamburello è uno strumento molto antico, le prime tracce sono addrittura fenicie e nella storia era uno strumento femminile, suonato in antichità dalle sacerdotesse di diversi culti per creare un effetto molto trascinante. A noi è arrivato prima con i greci e poi con le popolazioni orientali, in primis arabi, che l’hanno diffuso prima in Spagna e poi in Italia, divenendo ben presto lo strumento per antonomasia della tradizione musicale popolare.
Dopo anni di buio, per fortuna il tamburello è tornato in auge grazie al revival folk delle nostre terre ma anche perché oggetto di vero culto per chi ama la musica. Grazie a questa nuova onda i grandi artigiani, un nome su tutti Peppe Nappi, a volte anche grandi musicisti, hanno ripreso la produzione dei tamburelli e degli altri strumenti della tradizione, come il putipù, il triccheballacc’ ridonandoci un panorama dove dominano questi meravigliosi oggetti della nostra storia.